venerdì 28 novembre 2008

Facebook questo (s)conosciuto

Ultimamente non si fa altro che parlare di questo incredibile (sic) mezzo di socialnetworking chiamato Facebook, mezzo che attira quotidianamente frotte e frotte di utenti tonti (utonti) nelle maglie sempre più fitte della sua ragnatela. Questo "gioiello", nato dalla società occidentalista americana, società acefala e priva di spina dorsale, viene ben mimetizzato utilizzando la scusante del "ritrovare i vecchi compagni di scuola" (ma se non li si vede magari da decenni, ci sarà pure un suo buon motivo no?), il prodotto così è pronto per essere smerciato alla massa amorfa e acritica che avidamente lo divora, lo digerisce e infine lo espelle sotto la sua ben nota forma attirando a sè altre milioni di "mosche" (gli utonti) pronte a cibarsene con avidità permettendo il ripetersi ad libitum del processo finché tutte (o quasi) saranno bloccate nella tela; solo a quel punto i "ragni" usciranno allo scoperto per cibarsi delle stupide "mosche" che si credevano libere. Sì, perché il caro Facebook altro non è che una estroflessione tecnologica delle multinazionali, degli speculatori finanziari e forse di qualcos'altro, come andremo a vedere.

Il primo articolo che vi voglio sottoporre integralmente è stato scritto da Amir Ahmadi e si può trovare sul sito ComeDonChisciotte, è un articolo piuttosto leggero ma va bene come introduzione al fenomeno Facebook.

DI AMIR AHMADI
Comedonchisciotte.org

“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente” - Aristotele, 384-322 A.C.

Devo dire che i miei sentimenti nei confronti del Social Networking sono disparati e, ad essere sincero, contrastanti. Alterno fasi di sincero apprezzamento per il senso di “comunità” ad altre in cui si fa avanti l’idea che l’intero sistema di networking, blogging e profili virtuali vari, quando non è indirizzato ad un obiettivo reale, altro non è che una frammentazione narcisistica. E sterile.
Vorrei chiarire questo passaggio analizzando in particolare il fenomeno Facebook. Questo sito, che è arrivato ad essere esposto agli onori addirittura delle cronache giornalistiche ed è uno dei più visitati del pianeta, è partito come strumento per ritrovare vecchi compagni di scuola che, classico cliché, si perdono di vista col passare degli anni. Oggi Facebook è un complesso ingranaggio che fa del viral marketing un’arma molto raffinata, ma che lo espone anche ad inevitabili contraddizioni.

Anzitutto, qual’è una delle differenze tra FB e le centinaia di altri siti simili? In fondo, il navigatore può postare il proprio stato d’animo, pubblicare foto, filmati, musiche, testi, poesie, in virtualmente qualsiasi altro website o forum. Ma una delle differenze cruciali sta nel fatto che “faccialibro”, una volta che l’utente ha caricato una foto sul suo spazio, invita ad identificare anche altri soggetti eventualmente presenti nella foto. Così, ad esempio, per quanto mi riguarda ho scoperto di essere su Facebook...prima ancora di essermi volontariamente iscritto! Ed un pò come al commissariato, ogni foto è sottoposta al vaglio degli amici, degli amici degli amici e così via, in un circolo... viziato dove ognuno “riconosce” qualcun altro. Quest’ultimo, com’è successo a me, viene a conoscenza della cosa a gioco fatto, ed a quel punto, per sapere se c’è altro che lo riguarda, o più spesso semplicemente in preda alla genuina curiosità di scoprire quali altri avvenimenti recenti o remoti si stanno esponendo, cade nella trappola. Pardon, nell’invito. Peraltro molto ben strutturato: entrati a far parte di fb, non solo troverete decine di messaggi di cordiali benvenuto da parte di chi vi conosce, ma anche un intero parco di giocattoli cibernetici pronti a rivelare qual’è la vostra vera personalità, il AMIR vostro quoziente intellettivo, i vostri gusti musicali o cinematografici... nonché naturalmente a confrontarli con gli altri. Facebook è terribilmente abile, quasi tutti ve lo confermeranno, nel rubarvi sempre più tempo. Ed il motivo è che fornisce la perfetta illusione di stare interagendo con i vostri amici! Ma le cose non stanno esattamente così, e non serve essere dei complottisti per intuirlo:

Innanzitutto, si arriva presto o tardi (ma ci si arriva) alla consapevolezza che l’intero meccanismo sia vuoto. Sono offerte, è vero, molteplici “pagine” per discutere degli argomenti più disparati, ma oltre ad “unirsi” ad un gruppo di discussione, generalmente non si postano interventi in merito a nulla, escluse frasi di contorno alle serate dell’ultimo week-end. Gran parte del tempo (e cresce esponenzialmente) che si passa sul sito lo si dedica a cercare una frase interessante per il proprio “status”, a curiosare su chi è il nuovo fidanzato/a di chi, a riempire la propria pagina di elementi che possano in qualche modo denotare quanto si è simpatici/intellettuali/alternativi/chic/sexy/irresistibili: il tutto arrivando ad auto-definirsi (non più tanto virtualmente) in funzione del richiamo ad altre frasi/canzoni/ film/libri/mete visitate. Sorrido (e lo faccio da inguaribile snob) al pensiero di tutti gli utenti che immancabilmente cercano di essere originali auto-denotandosi attraverso materiale prodotto da altri. Che originalità! Sorrido perché anche qui, purtroppo, la conclusione è solo una: arrivati a questo punto non si è più soggetti attivi di una imprecisata comunità, si diventa piuttosto un target, un prodotto l’utente stesso, catalogato in un immenso database che conosce i nostri gusti, le nostre tendenze, i nostri legami, le nostre frequentazioni. E, badate bene, queste informazioni, una volta trasmesse (magari neanche da voi stessi!), non solo non sono più vostre, sono immagazzinate virtualmente per sempre. Altro che tutela della privacy.

Vi riporto un estratto dei Termini d’Uso di Facebook, in inglese: “By posting User Content to any part of the Site, you automatically grant, and you represent and warrant that you have the right to grant, to the Company an irrevocable, perpetual, non-exclusive, transferable, fully paid, worldwide license (with the right to sublicense) to use, copy, publicly perform, publicly display, reformat, translate, excerpt (in whole or in part) and distribute such User Content for any purpose, commercial, advertising, or otherwise, on or in connection with the Site or the promotion thereof, to prepare derivative works of, or incorporate into other works, such User Content, and to grant and authorize sublicenses of the foregoing.” La traduzione italiana presente su FB recita così: “Affiggendo il Contenuto di Operatore a qualunque parte del Luogo, lei concede automaticamente, e lei rappresenta e garantisce che lei ha la destra per concedere, alla Società una licenza irrevocabile, perpetua, non-esclusivo, trasferibile,, completamente pagata, mondiale (con la destra al sublicense) di usare, copiare, pubblicamente eseguire, pubblicamente mostrare, riformattare, tradurre, l'estratto (nell'intero o nella parte) e distribuire tale Contenuto di Operatore per qualunque scopo, commerciale, la pubblicità, o altrimenti, su In connessione col Luogo o il thereof di promozione, preparare i lavori derivati di, o incorpora negli altri lavori, tale Contenuto di Operatore, e concedere ed autorizzare il sublicenses del rinunciare. “ Ci avete capito qualcosa? No, non sono stato io a tradurre, né personalmente né con un becero traduttore online e gratuito. Questo maccheronico testo è solo una porzione del “contratto” cui abbiamo aderito quando ci siamo iscritti. A parte la marginale considerazione sul fatto che un colosso del genere potrebbe anche spendere qualche centinaio di euro per una traduzione più “umana”, quello che significa, in estrema sintesi e rifacendomi al testo originale è questo: qualsiasi cosa inseriate in facebook diventa “di” facebook. Tutti gli annessi diritti, nonché la facoltà (naturalmente insita in questo tipo di servizio) di riprodurre in qualsiasi modo e per qualsiasi finalità i VOSTRI contenuti sono autorizzati. A loro.

Provate a chiedervi cosa succede se tutto questo improvvisamente non vi sta bene. Se rifiutate l’idea di essere irrimediabilmente ostaggio di una comunità che da un lato vi offre il miraggio di legami più estesi e più stretti, e dall’alto vi espone solamente a chiedervi “da quale lato vengo meglio in foto?”.
I legali di fb hanno pensato bene di inserire la seguente dicitura in proposito: “You may remove your User Content from the Site at any time. If you choose to remove your User Content, the license granted above will automatically expire, however you acknowledge that the Company may retain archived copies of your User Content. Facebook does not assert any ownership over your User Content; rather, as between us and you, subject to the rights granted to us in these Terms, you retain full ownership of all of your User Content and any intellectual property rights or other proprietary rights associated with your User Content.” In parole povere, qualora decideste di rimuovere il vostro contenuto (ma tanto i vostri “cloni” restano lì tra gli album degli amici), lo potete sicuramente fare, ma... accettate al tempo stesso che FB trattenga copie dello stesso. Voi rimanete senz’altro proprietari di ciò che avete inserito personalmente (se davvero ne detenete il diritto naturalmente), ma in ogni caso la facoltà per FB di continuare ad avere nel proprio database quegli stessi dati, anche se lungi da rivendicarne il possesso, permane.

Controversie legali a parte, vorrei tornare alla frase con cui ho aperto questo intervento, cercando di collegarla all’immagine di milioni di utenti che quotidianamente hanno così a cuore render noto a tutti, indistintamente, cosa hanno fatto nel week-end e con chi, quali e quante città hanno visitato, qual’è il risultato del loro test “che amante sei?” e così via, tra un pizzicotto/bacio/test dell’umore istantaneo e l’altro.
La pressocché ossessiva tendenza a ripetere quotidianamente ed a colpi di mouse questo tipo di interazione è davvero ciò che ci può definire? Una massa di voyeur, tanto pettegoli quanto frivoli, tanto evanescenti quanto narcisi? O forse la disse meglio Schopenhauer, quando scrisse che l’uomo moderno è destinato ad oscillare tra distrazione e noia? In un mondo sempre più veloce e gravido di opportunità, com’è possibile ridurre un ritrovo tra amici, o una semplice telefonata, ad un complesso sistema di interazioni virtuali e di invii di frammenti di sé? Mi è inizialmente piaciuta, in un certo modo, l’idea di poter scherzare con amici vecchi e nuovi anche attraverso un mezzo del genere. Ho vissuto per un brevissimo periodo (fortunatamente non faccio un lavoro troppo sedentario) simpaticamente l’opportunità di un saluto, una battuta veloce tra scrivanie lontane. Ma quando poi la finestra sui nostri mondi diventa troppo grande, infastidisce. Forse è meglio rivolgere lo sguardo verso altre finestre, più tangibili.

AMIR AHMADI
Fonte: www.comedonchisciotte.org
7.11.08

Il secondo articolo, molto più impegnativo del precedente, che vi voglio sottoporre è apparso sul Guardian ed è stato scritto da Tom Hodgkinson, vi riporto la versione tradotta in italiano mentre qui potrete trovare la versione in inglese.

CON AMICI COME QUESTI …….
di Tom Hodgkinson
guardian.co.uk, Monday January 14 2008
Facebook ha 59 milioni di utenti - e 2 milioni di nuovi utenti si iscrivono ogni settimana. Ma Tom Hodgkinson non verrà beccato a fornire volontariamente i propri dati personali - non ora conosce le intenzioni delle persone che stanno dietro alla creazione di questo sito e della sua rete sociale.
Disprezzo Facebook !
Questo business americano dall’enorme successo si descrive come " uno strumento sociale che collega tra loro gli amici e le persone che lavorano, studiano o vivono insieme". Ma aspettate. Quale diavolo sarà il motivo che mi costringe ad avere bisogno di un computer per connettermi con la gente intorno a me? Perché i miei rapporti dovrebbero essere mediati attraverso l'immaginazione di un gruppo di supercervelloni originari della California?
Che cosa c’era di male in un pub?
Ma Facebook connette davvero le persone? O forse non ci disconnette, dal momento che invece di fare qualcosa di divertente, come parlare o mangiare o ballare o bere con gli amici, sto semplicemente inviando loro note sgrammaticate e divertenti foto nel cyberspazio, mentre sto incatenato alla mia scrivania? Un mio amico mi ha detto recentemente che aveva trascorso una Sabato notte a casa da solo su Facebook, a bere alla sua scrivania. Che immagine triste. Lungi dal connetterci, Facebook effettivamente ci isola alle nostre scrivanie.
Facebook inoltre lusinga la nostra vanità ed egocentrismo. Se metto una bella immagine di me stesso con un elenco delle mie cose preferite, posso costruire una bella rappresentazione artificiale di me stesso, al fine di ottenere sesso o approvazione. ( "Mi piace Facebook", ha detto un altro amico. " mi è valso una scopata.") Si incoraggia inoltre una preoccupante competitività sull’amicizia: ormai sembra che riguardo agli amici la qualità non conti nulla e la quantità sia sovrana. Più amici hai, migliore sei. Sei "popolare", nel senso molto amato nelle scuole superiori americane. Ne è testimone il titolo del nuovo giornale su Facebook della Dennis Publishing: "Come raddoppiare la tua lista di amici".
Sembra, tuttavia, che io sia molto solo nella mia ostilità. Mentre scrivo, Facebook afferma di avere 59 milioni di utenti attivi, di cui 7 milioni nel Regno Unito, il terzo più grande cliente di Facebook dopo gli Stati Uniti e il Canada. Vuol dire 59 milioni di babbei, i quali hanno tutti volontariamente fornito informazioni sulla loro identità e sulle loro preferenze nei consumi a un impresa americana di cui non sanno nulla. Proprio ora, 2 milioni di persone si iscrivono ogni settimana. Al ritmo attuale di crescita, Facebook avrà più di 200 milioni di utenti attivi il prossimo anno a quest’epoca. E prevedo che, se non altro, il suo tasso di crescita accelererà nel corso dei prossimi mesi. Come dice il suo portavoce Chris Hughes: "Si è infiltrato in misura tale che sarà difficile liberarsene."
Tutto quanto sopra sarebbe stato sufficiente a farmi odiare Facebook per sempre. Ma ci sono altre ragioni per odiarlo. Molte di più.
Facebook è un progetto ben finanziato, e la gente dietro al finanziamento, un gruppo di speculatori della Silicon Valley, ha una chiara ideologia di pensiero sperano di diffondere in tutto il mondo. Facebook è una manifestazione di questa ideologia. Come è già successo con PayPal, si tratta di un esperimento sociale, espressione di un particolare tipo di liberalismo neoconservatore. Su Facebook si può essere liberi di essere chi si vuole essere, fino a quando si accetta di essere bombardati da messaggi pubblicitari delle più grandi marche mondiali. Come con PayPal, i confini nazionali sono una cosa del passato.
Anche se il progetto è stato inizialmente concepito dalla stella dei media Mark Zuckerberg, il vero volto dietro Facebook è Peter Thiel, quarantenne speculatore della Silicon Valley e filosofo futurista.
Ci sono solo tre membri nel consiglio d'amministrazione di Facebook, e sono Thiel, Zuckerberg e un terzo investitore, Jim Breyer della Accel Partners (di lui parleremo dopo). Thiel ha investito 500.000 dollari in Facebook, quando gli studenti di Harvard Zuckerberg, Chris Hughes e Dustin Moskowitz sono andati a incontrarlo a San Francisco nel giugno 2004, subito dopo aver lanciato il sito. Thiel ora possiede il 7% di Facebook, che, con l’attuale valutazione di Facebook di 15 miliardi di dollari, vuol dire circa 1 miliardo di dollari. E’ nato un grosso dibattito su chi fossero davvero i co-fondatori originari di Facebook, ma chiunque fossero, Zuckerberg è l'unico a essere rimasto, anche se Hughes e Moskowitz ancora lavorano per l'azienda.
Thiel è considerato nella Silicon Valley e negli Stati Uniti della speculazione come un genio libertario. E’ il co-fondatore e amministratore delegato del sistema bancario virtuale PayPal, che ha venduto a eBay per 1,5 miliardi di dollari, tenendo 55 milioni di dollari per sé. Ha anche un fondo di copertura di 3 miliardi di sterline chiamato Clarium Capital Management e un fondo di capitale di rischio chiamato Founders Fund. Il Bloomberg Markets Magazine lo ha recentemente chiamato "uno dei più grandi gestori di fondi di copertura nel paese". Ha fatto soldi con le scommesse sul rialzo dei prezzi del petrolio e nel prevedere correttamente l’indebolimento del dollaro.
Lui e i suoi amici assurdamente ricchi di Silicon Valley sono stati recentemente etichettati "La mafia PayPal" dal giornale Fortune, il cui cronista ha anche osservato che Thiel ha un maggiordomo in livrea e una McLaren da $ 500.000. Thiel è anche bravissimo a giocare a scacchi e intensamente competitivo. E’ conosciuto per il gesto di lanciare a terra la scacchiera furibondo quando perde. E non si scusa per questa iper-competitività, anzi: il suo motto è "Mostrami un buon perdente e ti mostrerò un perdente".
Ma Thiel è più di un semplice capitalista avaro e intelligente. E’ un filosofo futurista e attivista neoconservatore. Laureato in filosofia presso la Stanford, nel 1998 ha partecipato alla stesura di un libro chiamato “Il mito della differenza”, che è un attacco dettagliato contro lo spirito libertario e il multiculturalismo che domina la Stanford. Egli ha sostenuto che il multiculturalismo ha portato ad una diminuzione delle libertà individuali. Mentre era studente a Stanford Thiel ha fondato una rivista di destra, ancora esistente ed attiva, chiamata Stanford Review – il cui motto è: Fiat Lux ("Sia la luce").
Thiel è un membro del TheVanguard.org, un gruppo di pressione neoconservatore su Internet che è stato istituito per attaccare MoveOn.org, un gruppo di pressione liberale che lavora sul web. Thiel si autoproclama "antilibertario".
The Vanguard è gestito da un tale D. Rod Martin, un filosofo-capitalista che Thiel ammira molto. Sul sito, Thiel dice: "Rod è una delle menti più brillanti nella creazione delle idee nuove e necessarie sulle politiche pubbliche. Egli ha una visione più completa dell'America rispetto a quella che hanno la maggior parte dei dirigenti sulle proprie imprese".
Questo piccolo assaggio dal loro sito vi darà un'idea della loro visione del mondo: "TheVanguard.Org è una comunità online di americani che credono nei valori conservatori, nel libero mercato e in un governo di pochi come mezzo migliore per portare la speranza e opportunità infinite per tutti, specialmente i più poveri tra di noi". Il loro obiettivo è quello di promuovere politiche che "rimodellare l'America e il mondo". TheVanguard descrive la sua politica come "Reaganite / Thatcherite". Il messaggio del presidente dice: "Oggi insegneremo a Moveon [sito liberale], a Hillary e alla media di sinistra lezioni che non hanno mai immaginato".
Quindi, la visione politica di Thiel non è in dubbio. Cosa dire della sua filosofia? Ho ascoltato un podcast sulle idee di Thiel per il futuro. La sua filosofia, in breve, è questa: dal 17 ° secolo, alcuni pensatori illuminati hanno allontanato il mondo dal “vecchio stile di vita” vincolata alla natura, e qui egli cita la famosa caratterizzazione della vita di Thomas Hobbes come "brutta, brutale e breve", verso un nuovo mondo virtuale in cui abbiamo conquistato la natura. Il valore ora si situa nelle cose immaginate. Thiel dice che PayPal è stata motivata da questa convinzione: che è possibile trovare il valore non in oggetti fabbricati realmente, ma nelle relazioni tra gli esseri umani. PayPal è un modo di muovere denaro in tutto il mondo senza restrizioni. Bloomberg Markets la mette così: "Per Thiel, PayPal era tutto sulla libertà: consente infatti alle persone di eludere i controlli sulle valute e muovere denaro in tutto il mondo."
Chiaramente, Facebook è un altro esperimento uber-capitalista: si possono fare soldi sull’amicizia? Si possono creare delle comunità libere dai confini nazionali - e quindi vendergli la Coca-Cola? Facebook è del resto profondamente poco creativa. Non fa nulla, ma media semplicemente rapporti che già esistono.
Il mentore filosofico di Thiel è tale René Girard della Stanford University, fautore di una teoria del comportamento umano chiamato "desiderio mimetico". Girard ritiene che le persone siano essenzialmente come pecore e copino l'un l'altro senza molta riflessione. La teoria sembrerebbe essersi dimostrata corretta nel caso dei mondi virtuali di Thiel: l'oggetto desiderato è irrilevante; tutto quello che dovete sapere è che gli esseri umani tendono a muoversi in branchi. Da cui scaturiscono le bolle finanziarie. Di qui l'enorme popolarità di Facebook. Girard è uno degli assidui frequentatori delle serate intellettuali organizzate da Thiel. Ciò di cui non si parla nella filosofia di Thiel, tra l'altro, sono vecchi concetti del mondo reale quali arte, bellezza, amore, gioia e verità.
Internet è immensamente attraente per neocons come Thiel, perché promette un certo tipo di libertà nei rapporti umani e nel mondo degli affari, la libertà da scoccianti leggi nazionali, confini nazionali e simili. Internet apre un mondo di libero scambio ed espansione senza limiti. Thiel sembra anche approvare paradisi fiscali off-shore, e sostiene che il 40% della ricchezza mondiale risiede in luoghi come Vanuatu, Isole Cayman, il Principato di Monaco e le Barbados. Penso che sia far notare che Thiel, come Rupert Murdoch, è contro le tasse. Egli ama anche la globalizzazione della cultura digitale perché rende gli imperi bancari duri da attaccare: "Non è possibile che una rivoluzione dei lavoratori investa una banca, se la banca è in Vanuatu", spiega.
Se la vita nel passato era brutta, brutale e breve, in futuro Thiel vuole renderla molto più lunga, e a tal fine ha anche investito in una società che sta studiando tecnologie di allungamento della vita. Ha investito 3,5 milioni di sterline sui lavori di un gerontologo con sede a Cambridge chiamato Aubrey de Gray, che è alla ricerca della chiave per l'immortalità. Thiel è anche nel consiglio di amministrazione di una cosa chiamata Istituto Particolare per l’Intelligenza Artificiale. Dal suo fantastico sito web, proclama: " Questo istituto è la creazione tecnologica di un intelligenza più che umana. Ci sono diverse tecnologie ... che vanno in questa direzione ... ... Intelligenza Artificiale, interfacce dirette cervello-computer... l'ingegneria genetica ... diverse tecnologie che, se raggiungessero un alto livello, permetterebbero la creazione di intelligenza più che umana ".
Quindi, per sua stessa ammissione, Thiel sta cercando di distruggere il mondo reale, che egli chiama anche "natura", e installare un mondo virtuale al suo posto, ed è in questo contesto che dobbiamo vedere l'ascesa di Facebook. Facebook è un esperimento deliberato di manipolazione a livello mondiale, e Thiel è un brillante individuo nel pantheon neoconservatore, con un debole per lontane fantasie tecno-utopiche. Non qualcuno che vorrei aiutare ad arricchirsi.
Il terzo membro del direttivo di Facebook è Jim Breyer, partner della Accel Partners, che ha investito 12,7 milioni di $ su Facebook nel mese di aprile 2005. Nel consiglio di amministrazione di giganti americani come Wal-Mart e Marvel Entertainment, è anche un ex presidente della National Venture Capital Association (NVCA). Ora queste sono le persone che stanno veramente dietro a tutto ciò che succede di rilevante in America, perché investono nei nuovi giovani talenti, come Zuckerbergs e simili. il più recente ciclo di finanziamento di Facebook è stato guidato da una società denominata Greylock Venture Capital, che ha investito la somma di 27,5 milioni di $. Uno dei dirigenti della Greylock partner è Howard Cox, un altro ex presidente della NVCA, che è anche nel consiglio di amministrazione della In-Q-Tel. Che cos’è In-Q-Tel?
Beh, che ci crediate o meno (e controllate il loro sito web), questo è l’ala del capitale a rischio della CIA!!!

Il Dipartimento della difesa degli USA e la CIA amano tecnologia perché rende più facile lo spionaggio. "Abbiamo bisogno di trovare nuovi modi che agiscano da deterrente per i nuovi avversari", il segretario della difesa Donald Rumsfeld ha dichiarato nel 2003. "Abbiamo bisogno di fare il salto nell’età dell’informazione, che è il fondamento critico dei nostri sforzi di trasformazione". il primo presidente di In-Q-Tel è stato Gilman Louie, che è stato nel consiglio di amministrazione della NVCA con Breyer. Un'altra figura chiave nella In-Q-Tel è Anita K. Jones, ex direttore della ricerca e di ingegneria della difesa per il dipartimento statunitense della difesa, e - con Breyer - membro del Board di BBN Technologies.
Quando ha lasciato il dipartimento statunitense della difesa, il senatore Chuck Robb ha detto di lei: "Ha unito la tecnologia militare all’operatività per progettare piani dettagliati ingrado di sostenere la posizione dominante degli Stati Uniti sui campi di battaglia del prossimo secolo".
Ora anche se non credete all’idea che Facebook sia una sorta di estensione del programma imperialista americano incrociato con uno strumento di raccolta di massa delle informazioni, non c'è modo di negare che, come business, è una vera genialata. Alcuni nerds hanno suggerito in rete che la sua valutazione di 15 miliardi di dollari sia eccessiva, ma mi permetto di sostenere che sia invece fin troppo modesta. La sua portata è davvero vertiginosa, e il potenziale di crescita è praticamente illimitato. "Vogliamo che tutti siano in grado di utilizzare Facebook", spiega la voce impersonale del Grande Fratello sul sito web. Ci credo che lo desiderano.. E’ l’enorme potenziale di Facebook che ha portato Microsoft ad acquistarne l'1,6% per 240 milioni di dollari. Una recente voce dice che l’investitore asiatico Lee Ka-Shing, il nono uomo più ricco del mondo, ha comprato lo 0,4% di Facebook per 60 milioni di dollari.
I creatori del sito devono solo gingillarsi con il programma. Generalmente, stanno seduti e guardano milioni di Facebook-dipendenti caricare volontariamente le loro informazioni personali, foto ed elenchi dei loro oggetti di consumo preferiti. Una volta che ha beneficiato di questo vasto database di esseri umani, Facebook semplicemente vende le informazioni agli inserzionisti, o, come Zuckerberg la mette in un recente post sul blog, "per cercare di aiutare le persone a condividere le informazioni con i loro amici sulle cose che fanno sul web ".
E anzi, questo è proprio ciò che sta succedendo. Il 6 novembre dello scorso anno, Facebook ha annunciato che 12 marche globali erano salite a bordo, incluse Coca-Cola, Blockbuster, Verizon, Sony Pictures e Condé Nast. Tutti formati nella commercializzazione di stronzate del più alto livello,, i loro rappresentanti hanno commentato entusiasti come segue.
"Con le pubblicità di Facebook, i nostri marchi possono diventare parte del modo in cui gli utenti comunicano e interagiscono su Facebook", ha detto Carol Kruse, Vice Presidente marketing interattivo globale della Coca-Cola Company. "Riteniamo che si tratti di un modo innovativo per coltivare rapporti con milioni di utenti di Facebook, permettendo loro di interagire con Blockbuster in modi convenienti, pertinenti e divertenti", ha affermato Jim Keyes, presidente e amministratore delegato Blockbuster. "Questo va al di là delle creazioni pubblicitarie. Si tratta di Blockbuster che partecipa alla comunità dei consumatori in modo che, in cambio, i consumatori si sentano motivati a condividere i benefici del nostro marchio con i loro amici". "Condividere" nel linguaggio di Facebook sta per "pubblicizzare". Iscriviti a Facebook e diventerai un inserzione libera di camminare e parlare per Blockbuster o Coca-Cola, esaltando le virtù di queste marche ai tuoi amici. Stiamo assistendo alla mercificazione dei rapporti umani, l'estrazione di valore capitalista dalle amicizie.

Ora, dal confronto con Facebook, i giornali, ad esempio, ne escono irrimediabilmente obsoleti come modello di business. Un giornale vende spazi pubblicitari per aziende che vogliono vendere qualcosa ai propri lettori.
Ma il sistema è molto meno sofisticato di Facebook per due motivi. Uno di questi è che i giornali devono sopportare la noiosa spesa di pagare i giornalisti per fornire contenuti. Facebook ottiene il suo contenuto gratuitamente. L'altra è che Facebook può individuare il target della sua pubblicità con precisione di gran lunga superiore a un giornale. Ammettete su Facebook che il proprio film preferito è Hellboy, e quando un film del genere uscirà, potete essere certi che vi invieranno la pubblicità.
E'vero che Facebook di recente si è messo nei pasticci con Beacon, il suo programma di pubblicità. Agli utenti è stato notificato che uno dei loro amici aveva fatto un acquisto in alcuni negozi on-line; 46.000 utenti hanno ritenuto questo livello di pubblicità invadente, e firmato una petizione denominata "Facebook! Smettila di invadere la mia privacy!"
Zuckerberg si è scusato sul blog dell’azienda. Ha scritto che ora hanno cambiato il sistema e invece che distaccarsi si dovrà decidere di partecipare al programma. Ma ho il sospetto che questa piccola ribellione sull’essere così spietatamente mercificati sarà presto dimenticata: dopo tutto, vi è stato un clamore nazionale da parte del movimento delle libertà civili, quando l'idea di una forza di polizia è stato dibattuto nel Regno Unito a metà degli anni 19 ° secolo.
Inoltre, avete mai voi utenti di Facebook effettivamente letto l'informativa sulla privacy? Si dice che non avete molta vita privata. Facebook finge di essere per la libertà, ma non è davvero più simile ad un regime totalitario virtuale ideologicamente motivato, con una popolazione che sarà molto presto superiore a quella del Regno Unito? Thiel e gli altri hanno creato il proprio paese, un paese di consumatori.
Ora potreste, come Thiel e gli altri nuovi maestri del cyberverso, trovare questo esperimento sociale estremamente eccitante. Ecco finalmente lo stato 'illuminista' tanto desiderato da quando i Puritani del 17 ° secolo hanno navigato verso l'America del Nord, un mondo in cui ognuno è libero di esprimersi a proprio piacimento, in base a chi sta guardando. I confini nazionali sono una cosa del passato e tutti insieme salterelliamo in un libero spazio virtuale. La natura è stata conquistata grazie alla la sconfinata ingenuità dell’uomo. Sì, e si può decidere di inviare al geniale investitore Thiel tutti i propri soldi, e certamente aspettate con impazienza per la quotazione pubblica dell’inarrestabile Facebook.
Oppure si potrebbe riflettere sul fatto che non si vuole davvero essere parte di questo programma pesantemente finanziato per creare un arida repubblica virtuale globale, dove noi stessi e le nostre relazioni con i nostri amici sono convertiti in beni in vendita a gigantesche marche mondiali. Potresti decidere che non desideri essere parte di questa offerta pubblica di acquisto per il mondo.
Per parte mia, mi ritiro del tutto dalla cosa, rimango sconnesso il più possibile, e trascorro il tempo che risparmio da Facebook facendo qualcosa di utile, come leggere libri. Perché dovrei voler sprecare il mio tempo su Facebook, quando non ho ancora letto l’Endymion di Keats? E quando ci sono semi da seminare nel mio giardino? Non voglio ritirarmi dalla natura, vorrei ricollegarmi ad essa. Dannata aria condizionata! E se voglio connettermi alla gente intorno a me, vorrei tornare ad un vecchio pezzo di tecnologia. È gratuito, facile e offre una esperienza individuale davvero singolare di condivisione delle informazioni: è chiamato parlare.
Facebook sulla privacy
Solo per divertimento, provate a sostituire le parole 'Grande Fratello' ogni volta che leggere la parola 'Facebook'
1
Vi pubblicizzeremo
"Quando si utilizza Facebook, è possibile impostare il profilo personale, stringere relazioni, inviare messaggi, effettuare ricerche e query, formare gruppi, creare eventi, aggiungere applicazioni, e trasmettere le informazioni attraverso vari canali. Raccogliamo queste informazioni in modo che si possa fornire il servizio e offrire funzionalità personalizzate ".
2
Non è possibile eliminare nulla
"Quando si aggiornano le informazioni, verrà mantenuta una copia di backup della versione precedente per un periodo di tempo ragionevole per consentire il ritorno alla versione precedente di tali informazioni."
3
Chiunque può dare uno sguardo alle tue più intime confessioni
"... Non possiamo garantire che i contenuti degli utenti pubblicati sul sito non verranno visualizzati da persone non autorizzate. Non siamo responsabili per qualsiasi elusione delle impostazioni di privacy o delle misure di sicurezza contenute nel sito. Comprendi e riconosci che, anche dopo la rimozione, la riproduzione di contenuti dell’utente può rimanere visibile nell’archivio della cache o delle pagine o se altri utenti hanno copiato e incollato i tuoi contenuti utente ".
4
Il vostro profilo di marketing da noi creato sarà imbattibile
"Facebook potrà anche raccogliere informazioni su di te da altre fonti, come i giornali, i blog, i servizi di messaggistica istantanea, e gli altri utenti del servizio di Facebook attraverso il funzionamento del servizio (ad esempio, i tag foto), al fine di offrirti informazioni utili e una esperienza più personalizzata ".
5
Uscirne non significa uscirne
"Facebook si riserva il diritto di inviare avvisi sul tuo conto, anche se avrai eliminato volontariamente tutte le notifiche via email ".
6
La CIA potrebbe guardare la tua roba quando gli va.
"Con Facebook, acconsenti ad avere i tuoi dati personali trasferiti e elaborati negli Stati Uniti... Potremmo essere tenuti a divulgare informazioni sugli utenti ai sensi della legge, come in caso di citazioni o ingiunzioni, o in conformità con le leggi . Noi non riveleremo informazioni fino a quando non avremo saremo convinti che una richiesta di informazioni da parte delle autorità giudiziarie o di privati contendenti soddisfa le norme di legge in corso di validità. Inoltre, potremo condividere le informazioni sull’utente o altre informazioni, se riterremo che sia necessario per conformarsi alla legge, al fine di proteggere i nostri interessi o dei beni, per prevenire le frodi o altre attività illecite perpetrate attraverso il servizio di Facebook o utilizzando il nome Facebook, o per evitare pericoli imminenti.
Ciò può includere la condivisione delle informazioni con altre società, avvocati, agenti o agenzie governative

Interessante vero? Ma guarda quante simpatiche personcine e multinazionali stanno dietro questo "utilissimo" (a loro) sistema di networking chiamato Facebook e guarda un pò il caso, chi tira i fili dei pupi??? Ma i peggiori neo-conservatori WASP/massoni americani (non che i democratici "sinistroidi" americani siano meglio eh), in più in questo giochino ci si infilano anche i servizi segreti, tanto che l'SIS meglio noto come MI-6 (il servizio di spionaggio inglese per l'estero) si mette a cercare reclute su Facebook, e se lo fanno loro lo fanno anche gli altri, Mossad in primis; massì, trasformiamoci tutti in piccoli James Bond per i maschietti e tante Mata Hari per le femminucce in fondo chi non ha mai sognato di fare l'agente segreto??? Eh sì, il social networking è una cosa fondamentale per l'uomo moderno, guai a restarne senza, la libertà invece si può regalare, tanto siamo in regime di democrazia, siamo liberi no???

mercoledì 5 novembre 2008

La miseria dell'uomo e un dio inesistente (o no)?

In questo video tratto da Jesus Christ Superstar, un meraviglioso musical del 1973, si vede tutta la miseria dell'umanità nella sua forma fisica e spirituale; i ciechi, i lebbrosi, gli storpi, i muti e i poveri, come immondi vermi fuoriescono dalle loro tane accalcandosi intorno a Cristo urlandogli contro le loro miserie e cercandone nel contempo e in maniera egoista il miracolo per riscattarli dalla loro condizione di reietti. Sopraffatto da tutta quella folla e cedendo alla loro insistenza urla di lasciarlo in pace per finire poi fagocitato dalla miseria fattasi intorno a lui, oggi ripensando a questo breve pezzo del musical mi sono soffermato a ragionarci sopra, mi sono posto alcune domande e ho tratto alcune conclusioni:

1- L'uomo non cambierà mai, sarà sempre pronto ad accusare chiunque (dio, il capoufficio, il collega, la moglie/marito/fidanzato/fidanzata) pur di trovare una causa delle sue miserie e delle sue disgrazie e difficilmente analizzerà se stesso (il cosidetto esame di coscienza).

2- Nonostante l'uomo trovi (99 volte su 100) nell'entità dio il capro espiatorio di qualunque infimo problema lo affligga, al primo accenno di problema reale sarà ipocriticamente pronto a ricorrere al suo aiuto.

3- L'uomo non è capace di limitare il suo egoismo e mai nulla potrà soddisfarlo appieno, sentirà sempre un vuoto interiore che sfogherà in altra maniera, di solito sopraffando altri uomini appena ne ha occasione.

4- L'uomo è vile, non ha coraggio di vivere per quello che è o per quello che ha, preferisce accasciarsi e conformarsi alla massa amorfa dei tanti (come i reietti nel video capaci solo di urlare le proprie disgrazie), sono ben pochi coloro che decidono di combattere per provare ad emergere al disopra della stessa e cercare di migliorare se stessi e quelli intorno a sè.

5- Se mai esistesse dio o una divinità creatrice di qualunque genere non credo proverebbe pietà per queste sue creature capaci solo di lamentele e ipocrisia, anzi, si renderebbe irreperibile per non essere più disturbato da nessuno. Nelle infinite possibilità anche questa potrebbe essere reale, chissà, forse è veramente in vacanza, forse è morto, forse neppure esiste, ma alla fine che importa? Se la mentalità umana ci porta a non superare questa nostra tara di voler accusare sempre qualcun'altro delle nostre disgrazie e infelicità perché mai dovrebbe venire qualcuno a salvarci? Cominciamo a salvare noi stessi invece e chissà mai che forse qualcosa cominci veramente a cambiare.

giovedì 23 ottobre 2008

Genio assoluto o autentico pazzo???

Quest'uomo è un Genio assoluto o un pazzo all'ultimo stadio, fatto sta che da quando ho visto questi spot sento l'impellente necessità di andare alla vecchia filanda per "mangiàà ul risott cunt i articiocc" (e che Carlo Porta mi perdoni se ho scritto male :P), avere la valigetta e vedere dal vivo questo elemento che spero diventi presto il prossimo Presidente del Consiglio.




























venerdì 25 luglio 2008

La realtà, i suoi limiti, i suoi infiniti

Cos'é la realtà??? Se si cerca sul dizionario si trova la dicitura: "tutto ciò che esiste, che si può osservare tangibilmente" una descrizione piuttosto misera, riduttiva alla sola sfera delle sensazioni percepibili dal nostro corpo e dai suoi recettori esterni che spesso e volentieri ingannano. Il nostro corpo è strutturato per ricevere gli stimoli esterni ma è il nostro cervello che li trasforma facendoli diventare sensazioni più o meno piacevoli, dov'é quindi che termina la realtà "fisica" e comincia la realtà "mentale"??? Se per assurdo si potesse scollegare a piacimento il nostro sistema nervoso la cosidetta realtà cesserebbe di colpo di esistere, non proveremmo più il dolore, la fatica, la fame ma neppure i piaceri che da esso si possono trarre, dando luogo ad una sofferenza mentale inimmaginabile. L'ovvia conclusione è che realtà "fisica" e realtà "mentale" sono assolutamente interdipendenti tra loro, l'una non può esistere senza l'altra, ma questa condizione purtroppo non ci permette di cogliere la vera essenza della realtà, una realtà pura da influenze esterne che possano ingannare la nostra mente. La nostra corporeità limita la nostra capacità di apprendimento, ci impedisce di andare oltre il tangibile quotidiano, è una gabbia dentro cui siamo perennemente imprigionati senza che ci sia data la possibilità di fuggirne. La mente ha comunque capacità di spaziare nella cosidetta realtà e andare oltre ad essa, nelle infinite possibilità una delle più affascinanti è che in verità noi non si sia altro che dei pensieri; pensieri autonomi o generati da qualcun'altro questo non è dato saperlo. Se siamo dei pensieri autonomi ognuno avrebbe una propria realtà, creata a proprio uso e consumo; in un caso simile non avremmo bisogno di nulla di fisico ma a lungo andare la solitudine (mentale) prenderebbe il sopravvento, portandoci alla necessità di costruire un mondo "fisico" in cui poter interagire con altri pensieri generati dal profondo della nostra stessa mente. Quindi i nostri amici, gli amori, i genitori e tutto quanto ci circonda non sarebbero altro che una proiezione del nostro Io, a cui diamo una forma per sfuggire alla solitudine e in effetti nessuno di noi può dire di conoscere tutti gli abitanti del mondo, ne conosciamo solo una parte, quella con cui interagiamo. Questa condizione ci permette di essere Dio, in quanto creiamo il "mondo", ma nello stesso momento siamo anche vittima e carnefice di noi stessi, incapaci di fuggire la nostra solitudine. Se siamo generati da qualcun'altro e siamo quindi il pensiero di una entità superiore non siamo altro che dei sogni, stiamo "vivendo" il sogno di qualcuno, siamo i suoi attori e comparse e recitiamo come burattini una parte del copione (con i suoi eroi e i suoi malvagi) in costante aggiornamento, fino al momento in cui non gli serviamo più e sopraggiunge inevitabilmente la morte. In questa condizione la nostra "vita" è insignificante, legata alle decisioni estemporanee di una entità invisibile di cui non si conosce il progetto, basterebbe che questa entità si risvegliasse per far cessare di colpo tutta la nostra "realtà" e chissà quante volte può essere accaduta una cosa simile. Vi lascio con un filmato (in inglese), tratto da un film in claymotion del 1985, dal titolo: "Le avventure di Mark Twain" dove i ragazzi Tom Sawyer, Huckelberry Finn e Heleonore (personaggi dei libri di Twain) accompagnano Twain nel suo incontro con la cometa di Halley; il filmato è riferito al libro "Lo straniero misterioso", i ragazzi incontrano la figura di un angelo chiamato Satana che si dice incapace di compiere atti malvagi. L'ultima frase detta dall'angelo è significativa rispetto al discorso di realtà: "Life itself is only a vision, a dream, nothing exists save empty space, and you, and you are but a thought" (La vita non è che una visione, un sogno, nulla esiste tranne spazi infiniti, e tu, e tu non sei altro che un pensiero).

giovedì 22 maggio 2008

Stremizi in salsa agrodolce

Si sa che l'oriente è la patria delle cianfrusaglie e delle paccottiglie, tanto che la parola "Cineserie" rende bene l'idea di quel che ci si può aspettare da loro. E' anche ben nota la mancanza di fantasia orientale nel campo della produzione di beni commerciali, infatti la loro sopravvivenza è affidata al copiare prodotti già esistenti, farli peggio ma a costi bassissimi e rivenderli a noi fessacchiotti che avidamente li compriamo, contribuendo così a mantenere attiva questa specie di catena di sant'Antonio. Adesso si sono superati, il video "shock" che state per ammirare è stato registrato da delle videocamere di sorveglianza di un non meglio precisato ufficio di Singapore, in questo video appare nientepopòdimenoche (rulli di tamburi) un FANTASMA!!! Ebbene sì, un'anima dannata proveniente da qualche piano di esistenza sconosciuto, ha deciso di manifestarsi a noi mortali!!! Godetevi il filmato!!!



Adesso che avete visto qualche domanda vi sorgerà spontanea, del tipo: "Ma se l'aldilà è così palloso e moscio, a che serve vivere onestamente?" oppure: "Ma quella è mia nonna, la riconosco!!!" oppure: "Ma a Singapore non hanno proprio un cazzo da fare!!!" e per finire: "Ma che cazzata, quel video è un fake!!!" non vi preoccupate, perché non vi lascerò preda di questi dubbi ancestrali. Alla prima domanda vi rispondo dicendo che, secondo me, avevano ragione gli Assiro-Babilonesi, alla seconda: "Cattivo nipote, cattivo!!! Devi ricordarti di pagare la retta dell'ospizio ogni tanto, perché non si abbandonano le nonne in ascensore" alla terza: "Avete ragione, c'é tanta gente al mondo che non ha un cazzo da fare" e ultima, ma non per importanza, date un'occhiata a quest'altro video dal minuto 00:57 in poi (chi ha visto questo film si ricorderà la scena).



martedì 20 maggio 2008

Meme sfida: ovvero, scrivere una storia con il Google Zeitgeist

Da un pò di tempo la mia amica Ego&Quotta mi sottopone delle sfide sempre più strane, che io accetto da buon sportivo ;) Quest'ultima in particolare è partita da Pierinux. Lo scopo è quello di creare una storia più o meno strana utilizzando i termini presenti nella Google Zeitgeist di aprile. E si cominciaaaaaa!!!

"Oh Madonna!!!" disse il cristiano, "non riesco a vedere il Grande Fratello!!!" "Tutta colpa dell'effetto serra e di Meucci!!!". Mentre succedevano queste cose, a Positano, Berlusconi, la Lega Nord, i Timbaland e la buon'anima di Nietzsche si mangiavano una fiorentina mentre Shakespeare, pieno di drogba, declamava dell'aurora. Il Pd boreale, preso dalle sue fise, tosto disse: "Contro x Factor protestiamo, Patty Pravo noi vogliamo!!!". Nel frattempo l'euro sale, a 2,008 vuole andare, solo lui ci può aiutare, Ronaldo vienici a salvare!!!

LO RISCRIVERO' DI SICURO, PERCHE' MI E' VENUTO UNA SCHIFEZZA :P

sabato 10 maggio 2008

Pensieri sul tempo

Tempo, cos'é il tempo? Fin dai primordi l'uomo ha cercato di capire e dominare questo fenomeno, lo ha misurato, lo ha "pesato", lo ha sviscerato continuamente fino ad oggi provando ad "imprigionarlo" nelle maglie dei secondi, dei minuti, delle ore. Ma lui, sottile ed evanescente, è sempre sfuggito a chi voleva sottometterlo, a chi voleva dominarlo; un esempio di vera libertà, il tempo. Quando l'uomo prese coscienza del proprio Io e dell'ineluttabilità della morte capì l'importanza del tempo, cominciò quindi a osservarne i confini e li chiamò giorno e notte, capì in seguito che il fenomeno si ripeteva e divise il tempo in tanti frammenti, i giorni, misurandoli dapprima con le fasi lunari e poi con il sole. Ma non bastava, il tempo non era ancora "domato", bisognava sapere il momento giusto per la semina e il momento giusto per il raccolto, inventò così le stagioni, e con le stagioni vennero i mesi dove poter collocare i giorni. Sembrava che il tempo fosse sotto controllo ma così non era, c'era la necessità di delimitare l'influenza sull'uomo e le sue attività, cominciarono così a studiarne la durata e divisero il giorno in ore calcolando lo scorrere del tempo con orologi ad acqua, clessidre, meridiane e candele. Sembrava che finalmente si fosse raggiunto lo scopo ma il tempo continuava a scorrere nascondendo i suoi misteri. Per ottimizzare il tempo si decise di spezzettarlo ulteriormente in altri frammenti, i minuti e i secondi, finalmente il tempo era "imprigionato" e oggi viene misurato con orologi atomici precisissimi, sì, ma fino a che punto? Tempo, tempo prezioso, quanti proverbi, frasi celebri o monarchi ricordano il tempo, a cominciare dalla famosa "Tempus fugit" che descrive bene come già all'epoca il tempo fosse fondamentale nonostante lo scorrere più lento della vita rispetto ad oggi, Quinto Fabio Massimo era detto il Temporeggiatore dai suoi detrattori perché "perdeva tempo" non affrontando direttamente i nemici cartaginesi o Pipino detto "Il breve" perché regnò per poco tempo. Durante lo scorrere dei secoli si vennero poi a creare tutta una serie di modi di dire riguardanti il tempo:

- modi di dire riguardanti il valore del tempo: "Tempo ben speso", "Tempo prezioso", "Il mattino ha l'oro in bocca", "Tempo perso", "Perditempo"

- modi di dire riguardanti lo scorrere del tempo: "Il tempo cura tutte le ferite", "Sono sempre i migliori che se ne vanno", "Il tempo è galant'uomo"

- modi di dire per velocizzare il tempo: "Dacci un taglio", "Muoviti", "Chi ha tempo non aspetti tempo"

Tutti modi di dire che accumunano la stessa cosa, il tempo. Ma il tempo è veramente "galant'uomo"? Non proprio, il tempo non scorre alla stessa velocità per tutti, per un'uomo 100 anni posso essere tanti, per la Terra sono una inezia e per una stella ancora meno, tutto è relativo non solo a chi siamo ma anche a cosa siamo. E oltre a tutto questo, contano anche le distanze culturali che ci separano gli uni dagli altri, il mio/nostro tempo scorre più velocemente rispetto al tempo di un nomade del Sahara abituato a ritmi più "naturali". Nel nostro "tempo" occidentale tutto viaggia a ritmi frenetici, tutti corriamo perché non vogliamo "perder tempo", le informazioni viaggiano a "tempo record" e tutto deve essere fatto "giusto in tempo" per "non perder tempo". Il tempo poi non scorre nella stessa maniera neppure nell'universo, ci sono sacche dove scorre più lentamente e altre dove è più veloce, in definitiva il tempo continua a sfuggire al nostro controllo. E nonostante tutta la volontà di piegarlo e costringerlo al nostro volere non sarà che alla fine ci ha fregato? Che alla "fin della fiera" con la nostra voglia di dominare tutto quanto ci siamo giocati proprio la cosa più importante, il "godersi il tempo" che si ha? E voi, quanto tempo avete utilizzato per leggere questi miei pensieri? E' stato "tempo ben speso" o solo "tempo perso", spetta a voi darvi una risposta.

Vi lascio con questo splendido pezzo di De Crescenzo tratto da: "32 Dicembre"



mercoledì 30 aprile 2008

Le sei cose che mi piace fare

Sebbene in ritardo di una settimana, rispondo alla chiamata della catena lanciatami da Ego&Quotta, questa volta non si tratta di svelare segreti inconfessabili ma di scrivere le sei attività più piacevoli della nostra vita. Quindi escludendo a priori il sesso, i dolci, l'amore e le altre cose che a tutti possono piacere vedrò di essere creativo nel descrivere le mie attività preferite :)

  1. Mi piace molto guidare, mi da piacere lo spostarmi in auto, mi rilassa (sopratutto se non c'é colonna) tanto da andare quasi in "trance" mentre guido. Sarà che ho una natura "nomade" da assecondare, ma quando guido continuerei a farlo senza interruzione.
  2. Mi piace molto fumare le mie sigarette preferite, so bene che il fumo è un viziaccio e che ci rimetto in salute ma il sapore di quel tabacco mi piace troppo per riuscire a smettere, anche se gradualmente sto riducendo.
  3. Mi piace molto mangiarmi un bel Kebab, da quando l'ho conosciuto non riesco a farne a meno, quando posso me lo gusto con molto piacere.
  4. Mi piace molto chattare, da quando ho scoperto la chat (poco) ho conosciuto persone interessanti con cui scambiare opinioni più o meno serie su diversi argomenti; da questo si capisce che mi piace molto parlare :)
  5. Mi piace molto bermi un buon caffé, lo considero un "piccolo piacere" quotidiano a cui difficilmente rinuncerei.
  6. In ultimo, ma non per importanza, mi piace molto il mio lavoro, che mi permette di fare tutte queste cose in una volta sola :) Mi permette di spostarmi in auto, mentre guido fumo le mie sigarette, quando mangio se posso prendo un Kebab (senza cipolla che è meglio), parlo con i miei clienti e ne vedo sempre di nuovi e in ultimo vendendo caffé me lo bevo con estremo piacere.

Direi che dopotutto posso considerarmi felice :)

mercoledì 9 aprile 2008

Ludovico Einaudi - Divenire

Divenire, Diventare, Ascoltare, lasciarsi trasportare


Altri spot politici

La spot-mania elettorale sta raggiungendo livelli sempre più vertiginosi di squallore e ridicolo. Da una parte Wuolter con il suo "Village Italy", dall'altra zio Silvio e i suoi piccoli fan plasticosi... Adesso si aggiungono prepotentemente in lizza il neo-convertito Boselli Superstar, la sognatrice D'Angeli e il tramviere Bertinotti che ci guiderà verso il sol dell'avvenire...

Intanto gustateveli per bene, se poi doveste avere problemi di digestione non preoccupatevi, è normale!!!












domenica 6 aprile 2008

Voi Siete Qui 2008 + L'attacco dei Cloni

Voisietequi, il progetto di Openpolis, continua a prosperare e adesso è pronta la nuova versione aggiornata alle politiche 2008. Chi vuole potrà sbizzarrirsi nello scoprire da che parte si trova, per intanto vediamo dove sono io.

Per la fiera del clone invece, andiamo a vedere gli ormai "mitici" inni del PD e del PDL, partiti tanto simili nelle sigle quanto cloni nei programmi. Siccome siamo in regime di Par Condicio, lascerò scegliere a voi quale sia il più orrendo tra i due, che la Guerra dei Cloni abbia inizio!!!






ORRIBILI VERO? E PENSARE CHE UNO DI QUESTI CI GOVERNERA'!!!

martedì 18 marzo 2008

I 5 segreti inconfessabili!!!

Non vi preoccupate, non è il titolo di un film dell'orrore o un romanzo sulla vita di Silvio/Romano/Walter/Gianfranco/Metteteci Voi Chi Vi Pare, è in realtà una bella sfida, una sfida contro se stessi e le proprie paure. La paura di mettere in rete le proprie debolezze!!! Purtroppo non avendo altri amici bloggers non saprei a chi passarla, intanto accetto la sfida lanciatami da Ego&Quotta, si va a cominciare!!!

Ecco i miei 5 segreti inconfessabili, TA-TA-TA-TAN!!!

  1. A volte, quando sono incazzato come una bestia, vorrei fare a botte col mondo intero o il primo che passa; il problema è che mi spaventa l'idea di ricevere un cazzotto di ritorno, non ne sopporterei il dolore...
  2. Ho una tendenza all'autodistruzione e al lesionismo, mentalmente parlando, se non mi deprimo un poco non sono felice :D
  3. Mi tocco abbondantemente se vedo le seguenti cose: carri funebri (pieni o vuoti), cimiteri, corone da morto, annunci funebri, lapidi, se un gatto nero mi attraversa la strada cambio direzione, insomma sono molto superstizioso.
  4. Non sopporto chi mi dice le seguenti frasi sia sul lavoro che fuori: In bocca al lupo (la odio), buona fortuna, in culo alla balena e via discorrendo... Mi portano una sfiga tremenda!!!
  5. Ho il sacro terrore delle vespe, delle api, dei calabroni e di tutti gli insetti che pungono.

venerdì 7 marzo 2008

Calma piatta

Mi trovo in un periodo di gran calma interiore ed esteriore, come se avessi raggiunto la beatitudine e la consapevolezza tutto d'un tratto. Sarà perché in questo mese non sono accadute cose particolarmente eclatanti nel mondo a parte l'Obama mania e il petrolio ai massimi storici, sarà perché il lavoro che ora faccio mi piace o sarà perché ho incontrato una gran brava ragazza??? Di sicuro non è una situazione spiacevole, nulla potrebbe scuotermi in questo momento da questo stato di cose, spero solo che questa situazione duri molto a lungo (e qui salta fuori il solito nichilista).
Per il resto voglio segnalare un sito interessante (voisietequi) adatto a chi non ha le idee chiare in materia di politica, un'ottimo test per valutare la propria posizione rispetto ai vari partiti di casa/cosa nostra. Dal risultato (relativo alle politiche 2006) sono ben felice di essere equidistante da tutti e va bene così. Alla prossima!!!


lunedì 11 febbraio 2008

Libertà

Libertà, libertà, libertà... quanta gente ha passato tutta la sua vita cercandola, quanta ne è morta per ottenerla, quanta ne è morta per distruggerla? Difficile quantificarlo, ognuno vede la libertà a suo modo, c'é chi non sopporta nessun tipo di catena che lo costringa e lo domini (come il sottoscritto) e c'é chi vive benissimo in regime di dittatura (la cosa si può applicare anche al lavoro eh). L'unica cosa che accomuna entrambi i modi di vedere la libertà è il combattere, il combattere per difendere il proprio modo di vivere il concetto di libertà. Non è detto che essere completamente liberi sia positivo, l'anarchia ad esempio, prevede la libertà assoluta di azione e pensiero ma si basa sul fatto che ci sia una comunità formata da persone intelligenti pronte ad assumersi doveri e responsabilità per poter prosperare, il che, data la scarsità di intelligenza e voglia di responsabilità la rende pura utopia. Non di meno una dittatura totalitaria (comunismo/fascismo/nazismo) non è detto che sia totalmente negativa visto che pone dei freni e dei limiti alle troppe libertà, ma se la storia ci insegna qualcosa è che ogni dittatura è solitamente creata da un povero malato che si crede onnipotente e da una cricca di adepti che pensano al proprio tornaconto; è pura utopia l'esistenza di un dittatore "illuminato" capace di creare un sistema equo per tutti. La soluzione di compromesso è la democrazia, che con le sue regole limita o esalta l'azione della libertà. Noi abitanti del mondo occidentale ci autodefiniamo "liberi", per convenzione del termine, da dopo la seconda guerra mondiale, ma siamo veramente liberi??? Per esempio, io posso scrivere quel che voglio in questo blog e pubblicarlo anche se a qualcuno può non piacere ciò che scrivo, ma deve essermi garantito il diritto fondamentale di poterlo fare. Mi preoccupo invece quando in una nazione che si autodefinisce "libera" (leggasi Italia) si voglia obbligatoriamente far schedare tutti i blog esistenti, per poter così raccogliere TASSE ed eventualmente mandare in GALERA chi venisse accusato di diffamazione dal politico di turno, alla faccia del: "Non mi piace ciò che dici, ma farò di tutto perché tu possa dirlo"... Ancora peggio è quando una o più democrazie del cosidetto mondo "libero" si piegano per compiacere una dittatura, infatti il Belgio, la Nuova Zelanda e la Gran Bretagna hanno obbligato i propri atleti, che saranno impegnati a Pechino 2008, a non parlare con nessuno di argomenti "poco graditi" alla dittatura comunista cinese; argomenti come la pena di morte, la libertà di parola e di stampa, la democrazia e la questione tibetana tanto per citarne alcuni. Se facessimo un parallelo è come se nel 1936 gli USA avessero impedito a Jesse Owens di partecipare alle Olimpiadi di Berlino per compiacere Hitler, invece le cose andarono fortunatamente diversamente, Owens vinse ben quattro ori e il crucco coi baffetti la prese in quel posto!!! Le Olimpiadi dovrebbero essere un momento in cui la libertà viene esaltata, un momento in cui le nazioni si ritrovano per sfidarsi senza spargere sangue e invece così non è, la libertà fa paura, oggi più di ieri, sopratutto quando il solo nominarla rischia di incrinare i rapporti economici con dei partner potenti come la Cina, chissà cosa direbbe De Coubertain se fosse qui... L'unica cosa certa è che il prezzo della libertà è l'eterna attenzione, e atteggiamenti come questi rischiano di farcela perdere pezzo dopo pezzo, oggi a favore dei grandi poteri industriali e commerciali, domani a favore di chissà chi o chissà cosa.

domenica 3 febbraio 2008

Schifo Reloaded

Girovagando in rete si trovano tante belle notizie, l'ultima delle tante riguarda il rimborso elettorale ai nostri cari (in tutti i sensi) partiti politici. Antefatto, nel 1993 sull'onda di Mani Pulite si votò per un referendum volto ad abolire il finanziamento pubblico dei partiti, il referendum passò e tutti vissero felici e contenti (si risparmiavano soldini), tranne i politici ovviamente (che ne mangiavano meno). Nel 1999 (governo D'Alema) riecco apparire il finanziamento pubblico sotto forma di "rimborso elettorale" e tutti d'accordo, destra e sinistra, votarono a favore quantificando il rimborso in 800 lire a voto, potevano mangiare di nuovo alla faccia nostra. Nel 2002 (governo Berlusconi) l'euro era appena stato introdotto, però c'era la difficoltà del cambio, in fin dei conti 800 lire sono 0,41 euro cent, non è una cifra tonda e i negozianti avevano fatto 1000 lire 1 euro... Insomma hanno fatto così anche loro, ogni voto 1 euro di rimborso, manco a dirlo la legge fu approvata da tutti, destra e sinistra senza distinzioni. Giustamente ci si può chiedere dove sia lo schifo, lo facevano prima continuano anche ora, invece lo schifo c'é eccome!!! Dovete sapere che fino a poco tempo fa i rimborsi elettorali erano vincolati alla durata del governo stesso, detto in soldoni, per ottenere il 100% del rimborso dovevano passare i 5 anni canonici di legislatura senza scioglimento delle camere, ma ai nostri eroi non basta spartirsi la torta da 100 milioni di euro all'anno per ogni anno di governo, come avveniva prima, macché, e allora come fare??? Semplicissimo!!! Basta cambiare una dicitura nella norma permettendo così la continua erogazione del rimborso anche a governo caduto, semplicemente geniale. E così è stato fatto, nel febbraio 2006 la norma è stata cambiata con l'approvazione di tutti, e ora, anche se il governo Prodi è caduto, i partiti si spartiranno comunque la torta residua da 300 milioni di euro per la legislatura 2006-2011. Senza contare che se per assurdo il "governo tecnico" di Marini dovesse concludersi dopo il 29 ottobre 2008 (2 anni 6 mesi e 1 giorno) LORO avranno giustamente diritto alla pensione. TU invece lavora pure 40 anni per poi fare la fame, utilizza il TUO TFR per farti la pensione integrativa e mi raccomando CONTINUA A VOTARE, così che LORO possano sempre mangiare. Mi sono stufato di questi esseri, alla prossima tornata voto Cthulhu, almeno tra tutti i mali lui è il MALE ASSOLUTO.



giovedì 31 gennaio 2008

Sondaggio - Cosa ha visto questo gatto???

Siccome questo blog sta avendo un enorme successo di pubblico (cazzo dico?!?) è giunta l'ora di fargli fare il salto di qualità che merita. E' per questo che do il via all'operazione SONDAGGIONE.

E cominciamo subito con un sondaggio veramente imperdibile che terrà il mondo intero col fiato sospeso!!!


Secondo voi, cosa ha visto questo gatto???


venerdì 25 gennaio 2008

Pessimismo (e fastidio) globale

In una recentissima ricerca Gallup-Doxa, condotta in 60 paesi del mondo su un campione totale di 61.600 persone e consegnata al Forum Economico Mondiale di Davos, si ottiene un risultato non troppo sorprendente... Il pessimismo la fa da padrone!!! La gente non ha fiducia nel sistema politico, non vede un futuro per i propri figli e via discorrendo. Ma io mi chiedo, ci voleva proprio una ricerca per scoprire una banalità simile??? Siamo veramente ridotti così male da doverci affidare a dei sondaggisti per capire come la gente si senta persa e senza guida sulle cose veramente serie??? Evidentemente sì e se si considera che c'é gente che guarda e televota per dei programmi televisivi idioti come il GF, L'isola e i loro cloni la situazione appare molto più chiara e delineata, se facessero il televoto per regalare un cervello è sicuro che nessuno chiamerebbe!!! Ma per mandare fuori un buffone dalla casa o dall'isola son tutti pronti... Ci credo che il pessimismo avanza... Prendiamo la sola situazione italiana (i nostri politicoidi vivono e prosperano sui sondaggi), ieri è caduto il governo e subito a sinistra e a destra hanno cominciato a tirar fuori numeri e cifre su chi avrà la maggioranza al prossimo giro elettorale e su come vada cambiata la legge elettorale che favorisce troppo l'uno o l'altro. Della situazione di Napoli che ci fa fare la figura degli incapaci davanti al mondo intero ormai non gliene frega più nulla, la "sistemeranno" dopo le elezioni, dopo che avranno preso possesso del cadregotto e poi ci lamentiamo di come vanno le cose in Italia... Uno dei miei scrittori preferiti è Stefano Benni nel suo libro, Elianto, il mondo è governato dai sondaggi, dai sondaggisti e da una intelligenza artificiale che domina tutto quanto. Se per disgrazia non si risponde esattamente al sondaggio d'opinione proposto dall'intelligenza artificiale in televisione ci si trova senza acqua, senza corrente elettrica etc etc il tutto fino al sondaggio seguente. Beh, per rimanere in tema, Benni ha come al solito visto bene nel futuro e chissà mai che anche noi, un pessimo giorno, ci si debba "ricordare di essere maggioranza". La verità è che siamo noi stessi la causa del nostro pessimismo, siamo noi stessi che dobbiamo aprire gli occhi e capire che molte situazioni ce le andiamo a creare volutamente e che veniamo manipolati come ci pare. Bisogna cominciare a filtrare le informazioni con cui ci bombardano ogni giorno e un modo di cominciare è spegnendo la "scatola dei sogni", che deve la sua esistenza e sopravvivenza proprio a una società di sondaggi, l'auditel.

mercoledì 16 gennaio 2008

Napoli, la monnezza e l'arte di arrangiarsi

Napoli... Napoli non è una città, Napoli è una enclave, una sorta di nazione/poleis autonoma dove le leggi non esistono e se ne creano di nuove al momento del bisogno, dove la furbizia la fa da padrone e dove si è sempre pronti a chiedere aiuto al resto d'Italia quando le cose non vanno come piace a loro. Prendiamo il problema "attuale" della spazzatura, saranno almeno vent'anni o più che esiste questo problema e non è mai stato risolto, come un sacco di altre cose d'altronde. Tutto andava bene finché "a munnezza" finiva nelle discariche gestite dalla camorra, ma le discariche non sono eterne e prima o poi si riempiono e la camorra non può comprare tutti i terreni della campania senza insospettire qualcuno e quindi dove mandare l'eccesso? Lampo di genio dei politici!!! La mandiamo nel resto d'Italia e in Germania ecco dove, il tutto ovviamente gestito dai nostri amici!!! Soluzione geniale, tutti contenti, baci e abbracci, il sistema ha "funzionato e trionfato ancora una volta" e le cose sono andate avanti così ancora un pò. Oggi che abbiamo la raccolta differenziata le cose non sono più così facili, ogni schifezza va nel suo bel sacchettino colorato e il residuo nel suo bel sacco nero che finisce agli inceneritori; ma a Napoli e in campania esiste la raccolta differenziata? Si, ad esempio a Salerno funziona perfettamente, ma a Napoli evidentemente è più comodo buttare tutto assieme nello stesso sacco e fottersene altamente del differenziare... E gli inceneritori? Si, esistono, ma non li hanno mai finiti e sono ancora lì che aspettano, come vuote cattedrali, dopo dieci o più anni di "lavori" oppure si fondano i comitati di protesta (fonte La Repubblica anno 2004) per non farli costruire e come scusa si tira in ballo il pericolo alla salute causato dai termovalorizzatori (i cumuli di spazzatura invece sono salutari)... E le altre regioni? Dopo anni di raccolta differenziata gli rispondono che non ne vogliono più sapere della loro e che comincino a differenziarsela e incenerirsela da soli, l'avessero fatto (ma non vogliono, perché la camorra non ci guadagna) ci saremmo forse risparmiati questa ennesima figuraccia internazionale, già avuta in passato Ny Times 15/5/2003 e anche più recentemente Ny Times Blog 11/7/2007 (da leggere i commenti). E da tutto questo casino, e qui si vede la napoletanità, c'é già chi vende monnezza DOC e chi se la compra per farne un'opera d'arte ma c'é anche qualche creativo che, cercando siti di stoccaggio alternativi, ne aveva trovato uno ad hoc, O' Vesuvio (qui la conferma della notizia). Finché l'atteggiamento dei napoletani sarà quello di fottersene di tutto e tutti, tirare a campare, chiedere sempre aiuto agli altri perché: "non ce la si fa" e fare affidamento sull'intervento divino dello stato le cose non cambieranno mai, ci saranno sempre emergenze a ciclo continuo, dalla monnezza alla camorra alla malasanità ecc. ecc. è la mentalità che va cambiata, altrimenti un bel giorno non ci saranno più i vari Soru o Cuffaro pronti a sistemargli il problema di turno e a quel punto sarà il resto d'Italia a dire che se ne fotte (cosa che tra l'altro già avviene).

venerdì 11 gennaio 2008

L'angolo della cultura (si ogni tanto c'é)






Ho appena finito di leggere: Quella stronza del mio capo un libro di Bridie Clark, una giovane scrittrice newyorkese e mi è piaciuto tantissimo. E' la storia di una ragazza, Claire, giovane editor letterario, e della sua decisione di cambiare lavoro dopo aver saputo che il suo attuale superiore e mentore andrà in pensione da lì a poco. Purtroppo per lei, finirà in una società gestita da una megalomane psicopatica di nome Vivian. Vivian non solo è pazza ma è pure stronza, anzi è "LA stronza (come si autodefinisce) per eccellenza"!!! Da quel momento la vita di Claire non sarà più la stessa e tra colleghi leccaculo (e pure stronzi), orari di lavoro al limite del delirio e scleri del capoccia, assisteremo ad un crescendo di situazioni che per qualcuno potrebbero essere impensabili. Il libro è scritto bene, di facile lettura e non risulta mai pesante o noioso nei vari capitoli; mi sento di consigliarlo a chi, come me, ha fatto (o fa) l'assicuratore o lavora in società che hanno a che fare con budget mensili e anche a chi ha un capo stronzo a cui dover obbedire. Personalmente mi sono identificato immediatamente con la protagonista e le sue disgrazie lavorative, forse perché avevo un agente generale per molti versi simile a Vivian, che si sia ispirata a lei per il personaggio? Mah, potrei sempre chiederglielo, comunque vale sempre il vecchio adagio del: "Tutto il mondo è paese". Alla prossima!!!

giovedì 3 gennaio 2008

Test, test, test!!!

Ah i test di personalità!!! Che figata che sono, mi fanno diventare completamente scemo (come se non lo fossi già abbastanza :P) tanto che ho una raccolta al riguardo. Sarà che a quasi 30 anni suonati ancora non ho capito bene che personalità abbia, fatto sta che se ne trovo uno devo
A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E farlo, finirlo e godermene il risultato :D

E oggi voglio dare anche a voi questa incredibile opportunità!!! Scoprite anche voi la vostra personalità e quale carriera lavorativa più vi si addice, scoprite quale tipo di intelligenza (quale?!?) governa la vostra mente!!! E tutto questo amici vicini e lontani, non a 100 €, non a 1000 €, e qui mi voglio rovinare, vi offro questa opportunità...


Affrettatevi, le linee sono già intasate!!!

E per la vostra gioia voglio mostrarvi il mio risultato!!!

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