sabato 4 aprile 2009

Come sono nate le guerre più famose made in U$A nel XVIII e XIX secolo

Voglio fare un rapido excursus sulle più importanti guerre americane dal XVIII al XIX secolo (più avanti scriverò di quelle relative al XX secolo) la cosa facilmente notabile è l'uso sistematico da parte americana della menzogna, del "patriottismo" spinto o della "nobile causa" per generare un casus-belli. Questa pratica è diventata una costante della politica americana dalla sua fondazione, è un sistema talmente funzionale che viene utilizzato ancora oggi, molti si bevono tutto d'un fiato questa propaganda senza mettere in dubbio i principi che fanno scattare queste "giuste" guerre.

Boston Tea Party, 16 dicembre 1773: Avvenimento noto agli storici come la scintilla che portò alla successiva Guerra di Indipendenza nel 1775. Un gruppo di cosidetti "patrioti" (in realtà contrabbandieri, ladri e assassini) travestitisi da pellerossa Mohawk (se fossero state persone oneste non avrebbero avuto bisogno di travestimenti) assaltò nella notte le navi all'ancora nel porto di Boston distruggendone le casse di thé. Questo atto fu visto dai locali come "giusto e dovuto" vista l'iniqua tassazione (a loro modo di vedere) imposta dalla madrepatria. Ma qual'era questa "iniqua tassazione"? Semplicemente era una tassa di importazione, la Compagnia delle Indie importava thé dalla Cina e giustamente chi lo comprava pagava una tassa (i costi di trasporto praticamente), molti dei locali, invece, praticavano il contrabbando, comprando thé olandese e rivendendolo sotto banco a un prezzo inferiore e sopratutto senza pagare le tasse. Questo ovviamente li fece diventare schifosamente ricchi e influenti tanto da arrivare a minacciare fisicamente, non solo i capitani che lavoravano per la Compagnia, ma anche le loro famiglie; la Compagnia per non trovarsi senza lavoro e piena di debiti chiese ed ottenne il Tea Act, ovvero la possibilità di non dover pagare la famosa tassa di importazione, questo permise loro di vendere il thé a un prezzo identico a quello dei contrabbandieri. I contrabbandieri messi così all'angolo reagirono con l'azione di Boston che da lì a due anni portò poi allo scoppio della guerra, questi ladri, assassini e violenti sono considerati negli U$A come i "Padri Fondatori" della democrazia americana, traete le vostre conclusioni sulla loro idea di onestà e su chi fossero moralmente e civilmente questi fondatori.

Guerra civile americana, 1861-1865: La propaganda, non la Storia, ci dice che la Guerra civile americana venne combattuta per liberare gli schiavi neri dai cattivi padroni bianchi (la famosa "nobile causa"), nulla di più falso fu mai detto se non nel secolo successivo, la realtà è nettamente diversa e ben più materiali erano gli interessi che la mossero. Negli anni precedenti la guerra, gli stati del sud avevano visto crescere la loro economia su una base essenzialmente agricola, grandi latifondisti possedevano enormi fondi su cui coltivavano grano, mais, canna da zucchero, tabacco e il redditizio cotone, gli stati del nord si erano invece dati sopratutto all'industrializzazione, cosa portò queste due realtà così diverse a venire alla guerra? Semplice, il nord industrializzato, governato dai capitalisti in stile "Padri Fondatori" di cui sopra, non tollerava che il sud agricolo, governato dai latifondisti liberali (perché erano liberali, è bene ricordarlo), avesse un boom economico grazie alla manodopera a costo zero fornita dagli schiavi; il sistema economico sudista era assolutamente controproducente alle industrie del nord, bisognose di protezione, doveva essere distrutto. Il famoso presidente Lincoln, passato alla storia come l'eroe liberatore dallo schiavismo, in realtà era un'abolizionista poco convinto, visto che secondo lui il difetto più grave dello schiavismo era la mescolanza razziale tra bianchi e neri, tanto che per risolvere questo problema aveva pensato anche alla soluzione, la deportazione di tutti i neri nella libera Haiti o nuovamente in africa. Ma la guerra non poteva attendere, negli anni immediatamente precedenti lo scoppio, l'apparato di propaganda nordista, mosso da politici e "umanisti" compiacenti si fece sentire con veemenza sui giornali e tramite assemblee pubbliche, circoli "abolizionisti" sorgevano nel nord e come ottimi specchietti per le allodole muovevano l'attenzione dell'opinione pubblica verso il falso problema degli schiavi per deviare lo sguardo dall'obiettivo reale, fare ancora più soldi, successivamente, sul cadavere degli stati sudisti. La guerra, come si sa, fu vinta dai nordisti e gli schiavi per la cui libertà fu combattuta questa "guerra santa"? Cavoli loro, senza più terre su cui lavorare (occupate dai capitalisti nordisti) e senza diritti a cui appellarsi (nessuno se li filava) finirono presto ai margini della società, senza lavoro, senza istruzione e senza nessun tipo di assistenza, di certo stavano meglio prima, nella disgrazia quantomeno qualcosa da mangiare ogni giorno l'avevano e di sicuro avevano anche un tetto e dei vestiti. Un'ultima chicca è data dal primo colpo di cannone di questa guerra, a quanto pare, visto che la situazione non si smuoveva, i nordisti decisero di favorirne lo scoppio addossando la colpa ai sudisti, come fecero? Semplice, un commando nordista sequestrò una nave cannoniera sudista, fecero vela verso nord e cannoneggiarono un loro forte (nordista) uccidendo diversi soldati, la guerra era cominciata. Questo tipo di azione militare è nota come false-flag, è usata ancora oggi dagli americani, dai sionisti israeliani e fu usata anche dai tedeschi nell'ultima guerra per scatenare l'offensiva contro la Polonia, i buoni insegnamenti non si scordano mai...

Guerra ispano-americana del 1898: Passa così poco più di un ventennio e gli U$A dichiarano una nuova e "giusta" guerra, obiettivo dell'espansionismo statunitense questa volta furono i territori residui del fu Impero spagnolo nei caraibi (Cuba e Porto Rico) e nel pacifico asiatico (Filippine e Guam). In quegli anni molti esuli provenienti da Cuba cercavano asilo nei vicini U$A lamentandosi con le autorità americane delle condizioni di vita "insopportabili" sotto il tallone di ferro spagnolo e facendosi degli amici potenti e influenti tra la classe politica e industriale americana (non vi ricorda niente questa cosa? Pensate a Cuba oggi, stessa cosa). Già nel 1895 le rivolte antispagnole erano all'ordine del giorno, il governatore spagnolo per togliere "manodopera" ai ribelli nazionalisti decise di trasferire le popolazioni rurali nelle città per tenerle sotto controllo, ma la rivolta continuava, per farla cessare l'unico mezzo fu quello di schiacciarla nel sangue. I nostri esuli cubani, forti dell'appoggio americano, fecero pervenire al governo spagnolo una dura mozione diplomatica che portò alla rimozione del governatore, Weyler, l'unica persona con attributi che avrebbe potuto fermare il successivo espansionismo americano. Un tre anni dopo questi avvenimenti, nel febbraio 1898, gli americani inviarono una corazzata all'Avana, il Maine, ufficialmente lo scopo era di "monitorare" la situazione e "proteggere" i cittadini statunitensi residenti nella capitale; in realtà era l'ennesima false-flag, tanto che pochi giorni dopo il suo arrivo la nave saltò misteriosamente in aria (le cause furono ovviamente sconosciute, strano vero?) causando la morte di 260 marinai. La Spagna non aveva intenzione di entrare in guerra e avrebbe ceduto a qualsiasi richiesta diplomatica, il presidente americano Mc Kinley non aveva interesse (a quanto pare) ad entrare in guerra anche lui ma le lobby e i gruppi di potere politici e industriali sì, da mesi ormai la stampa prezzolata da questi gruppi montava la campagna mediatica anti-spagnola col ritornello del: "cattivi spagnoli, assassini spagnoli, libertà per Cuba", l'esplosione del Maine venne, ma guarda il caso, nel momento propizio, manifestazioni di piazza patriottiche (mobilitate dai gruppi di potere di cui sopra) al grido di "Ricordiamoci del Maine!!!" sconvolgevano la politica americana e il presidente Mc Kinley si vide costretto alla guerra. Guerra che durò pochissimo, la Spagna, sconvolta da questa sconfitta rapida, si vide costretta ad una pace umiliante, dovette cedere Cuba che divenne la famosa baldracca di Batistiana memoria, Porto Rico divenne uno "stato libero" (in realtà una colonia U$A), l'isola di Guam (ancora oggi colonia americana) e le intere Filippine. Le Filippine erano già in rivolta antispagnola da diverso tempo, quando la Spagna fu sconfitta, i ribelli, guidati da Emilio Aguinaldo, si aspettavano la libertà ma il governo americano non la vedeva allo stesso modo, su consiglio del generale Dewey le Filippine divennero territorio americano a tutti gli effetti perché, secondo lui, delle Filippine libere sarebbero diventate presto preda di altre nazioni coloniali; la rivolta riesplose feroce continuando fino al 1902. Durante questa guerra di liberazione si stima che persero la vita circa 20.000 insorti, circa 5000 soldati americani e tra i 600.000 e il 1.000.000 di civili filippini, il regime americano vietò lo spagnolo e le lingue locali sostituendole con l'inglese, venne smantellata la Chiesa Cattolica e i terreni da lei posseduti, su cui lavoravano le famiglie filippine, vennero "redistribuiti" ai ricchi capitalisti americani o ai collaborazionisti filippini. La tecnica di guerra americana era quella della terra bruciata, interi villaggi venivano distrutti, praticavano la tortura e la popolazione era condotta in apposite "zone protette" (campi di concentramento). Nel 1901 il ribelle nazionalista Emilio Aguinaldo venne catturato e dovette pubblicamente riconoscere l'autorità americana, la rivolta era cessata. Nel 1943 i giapponesi ripescarono un Aguinaldo ormai 74enne e in piena 2a guerra mondiale lo misero a capo di un governo filo-giapponese durato fino alla fine del conflitto. Alla fine della 2a guerra mondiale Aguinaldo venne processato insieme ai giapponesi dai "prodi" alleati per, badate bene lo stile e la faccia di bronzo che hanno, crimini di guerra e collaborazionismo filo-giapponese... Nessuno processò o pensa di processare i prodi americani per sterminio della popolazione filippina, per uso della tortura e per crimini civili e morali contro l'umanità.