mercoledì 16 gennaio 2008

Napoli, la monnezza e l'arte di arrangiarsi

Napoli... Napoli non è una città, Napoli è una enclave, una sorta di nazione/poleis autonoma dove le leggi non esistono e se ne creano di nuove al momento del bisogno, dove la furbizia la fa da padrone e dove si è sempre pronti a chiedere aiuto al resto d'Italia quando le cose non vanno come piace a loro. Prendiamo il problema "attuale" della spazzatura, saranno almeno vent'anni o più che esiste questo problema e non è mai stato risolto, come un sacco di altre cose d'altronde. Tutto andava bene finché "a munnezza" finiva nelle discariche gestite dalla camorra, ma le discariche non sono eterne e prima o poi si riempiono e la camorra non può comprare tutti i terreni della campania senza insospettire qualcuno e quindi dove mandare l'eccesso? Lampo di genio dei politici!!! La mandiamo nel resto d'Italia e in Germania ecco dove, il tutto ovviamente gestito dai nostri amici!!! Soluzione geniale, tutti contenti, baci e abbracci, il sistema ha "funzionato e trionfato ancora una volta" e le cose sono andate avanti così ancora un pò. Oggi che abbiamo la raccolta differenziata le cose non sono più così facili, ogni schifezza va nel suo bel sacchettino colorato e il residuo nel suo bel sacco nero che finisce agli inceneritori; ma a Napoli e in campania esiste la raccolta differenziata? Si, ad esempio a Salerno funziona perfettamente, ma a Napoli evidentemente è più comodo buttare tutto assieme nello stesso sacco e fottersene altamente del differenziare... E gli inceneritori? Si, esistono, ma non li hanno mai finiti e sono ancora lì che aspettano, come vuote cattedrali, dopo dieci o più anni di "lavori" oppure si fondano i comitati di protesta (fonte La Repubblica anno 2004) per non farli costruire e come scusa si tira in ballo il pericolo alla salute causato dai termovalorizzatori (i cumuli di spazzatura invece sono salutari)... E le altre regioni? Dopo anni di raccolta differenziata gli rispondono che non ne vogliono più sapere della loro e che comincino a differenziarsela e incenerirsela da soli, l'avessero fatto (ma non vogliono, perché la camorra non ci guadagna) ci saremmo forse risparmiati questa ennesima figuraccia internazionale, già avuta in passato Ny Times 15/5/2003 e anche più recentemente Ny Times Blog 11/7/2007 (da leggere i commenti). E da tutto questo casino, e qui si vede la napoletanità, c'é già chi vende monnezza DOC e chi se la compra per farne un'opera d'arte ma c'é anche qualche creativo che, cercando siti di stoccaggio alternativi, ne aveva trovato uno ad hoc, O' Vesuvio (qui la conferma della notizia). Finché l'atteggiamento dei napoletani sarà quello di fottersene di tutto e tutti, tirare a campare, chiedere sempre aiuto agli altri perché: "non ce la si fa" e fare affidamento sull'intervento divino dello stato le cose non cambieranno mai, ci saranno sempre emergenze a ciclo continuo, dalla monnezza alla camorra alla malasanità ecc. ecc. è la mentalità che va cambiata, altrimenti un bel giorno non ci saranno più i vari Soru o Cuffaro pronti a sistemargli il problema di turno e a quel punto sarà il resto d'Italia a dire che se ne fotte (cosa che tra l'altro già avviene).

1 commento:

i-pod keroro ha detto...

Invece nel resto del Sud nooooohohohoo